Una bella lettera di Paolo Caprioli

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Caro Paolo

Ti ringrazio per i complimenti tuoi e di tantissime persone presenti a Varese.
Sono stanchissimo, non puoi nemmeno immaginare quanto e sicuramente non troppo lucido per godermi a pieno questo momento e nemmeno forse per realizzare il profondo significato che questo Europeo ha rappresentato. Ho la netta sensazione che ora l’Italia abbia una nuova differente considerazione nel canottaggio organizzativo e non solo remato.
Voglio ricordare che come il canottaggio insegna, dietro una vittoria c’è sempre un team di singole professionalità profuse in un unico appassionato obiettivo, forse come in barca sono stato un discreto capovoga ma il risultato non sarebbe mai arrivato senza un equipaggio grandioso che ora tanti ci invidiano. Mi sento a disagio nel sentire il mio nome e non il loro e ci tengo a dire loro ancora una volta grazie, grazie e grazie ancora perché loro sono uomini veri quelli che magari non compariranno mai sulle prime pagine dei giornali ma quelli che voi, statene certi, troverete sempre li in canottieri, quelli a cui non devi chiedere perché loro sanno già.
Credimi sono talmente stanco che pensare a una nuova fatica così mi viene male, ora come ora non ne ho proprio voglia però questa notte (l’infinitesima praticamente insonne) già pensavo a come poter riorganizzare le swimming lines per le regole di traffico dei master, i castelli porta barche nel parco e via discorrendo.
Nelle nostre chiacchierate so che tu sei già vulcanicamente in fermento per il 2013, io ho bisogno di dormirci un po’ sopra poi vedremo.
E sarebbe ora di togliere un po’ di polvere alla barca e tornare a remare
Ti abbraccio
Paolo