Riporto quanto pubblicato su Canottaggio org in merito alle modifiche statutarie e relative alla proposta del voto plurimo:
In aggiunta al voto di base vengono assegnati agli Affiliati aventi diritto a voto
ulteriori voti, che saranno distribuiti e calcolati come segue:
– all’atto dell’indizione dell’Assemblea sarà stilata una classifica, a carattere
crescente, data dalla sommatoria della posizione che ogni singolo affiliato
avente diritto al voto ha ottenuto nelle classifiche nazionali (Montù e d’Aloja –
Allegato A dello Statuto) nelle due stagioni sportive concluse che precedono
l’Assemblea;
– ottenuta la classifica saranno assegnati i voti plurimi, secondo il seguente
criterio:
o al primo gruppo, individuato nel 20% di quelli presenti in classifica,
saranno assegnati due (2) voti oltre il voto di base, per un totale
di tre (3) voti;
o al secondo gruppo, individuato nel 30% di quelli presenti in
classifica, sarà assegnato un (1) voto oltre al voto di base, per un
totale di due (2) voti;
Al rimanente 50% degli affiliati presenti nella classifica, come definita, sarà
attribuito il solo voto di base.
Le società affiliate che partecipano alle sole gare master non possono rientrare nella summenzionata classifica in quanto non partecipano alla d’ Aloja ed alla Montù e quindi continuano a non poter votare.
Da quest’anno essendo rimasta in vigore , e secondo me giustamente, la soglia di età per partecipare alle gare master e senior, molti sodalizi saranno ancor più penalizzati non potendo ricorrere allo escamotage di far partecipare qualche maturo canottiere nelle gare senior al fine di racimolare il famigerato punteggio.
Non è possibile che non si trovi il sistema di dare dignità , consentendo loro il voto, a quei Sodalizi che con l’attività master sono un pilastro economico del Canottaggio Italiano.
Forse sarebbe più elegante preoccuparsi prima di chi scende in acqua e spesso con notevole impegno economico rispetto all’aprire le porte alle così dette società affiliate che per essere tali devono, oltre ad altri requisiti, dimostrare di avere almeno un remoergometro ed impegnarsi tra l’altro a mettere a disposizione della FIC gli Atleti selezionati per far parte della rappresentativa nazionale italiana . (ndr. non esiste una rappresentativa nazionale italiana indoor)
Se la Federazione si preoccupa e giustamente da un punto di vista economico di voler ampliare il numero di affiliati , non può e non deve penalizzare coloro che, sempre sotto l’aspetto contribuzione, non sono secondi a nessuno.
Paolo Caracciolo di Brienza