Chissà se Libero Bovio , nome sconosciuto a quasi tutti i canottieri molto giovani, poteva pensare che un giorno il nome della sua canzone, nel repertorio di moltissimi cantanti, potesse essere preso in prestito per affrontare un problema del canottaggio !
Ovviamente non mi permetto di apostrofare la FIC con l’appellativo di “piccina” ma con un pò di fantasia questo aggettivo potrebbe essere l’acronimo di ” Perseverano I Canottieri Con Infinito Nuovo Ardore ” .
Premesso ciò e scusandomi con la FIC del mio ardire sono proprio convinto che se continuiamo ad avere gare con uno, due e tre inscritti così non va.
Non pretendo di essere colui che trova la soluzione al problema ma sono sicuro di poter contribuire.
E’ necessario fare chiarezza su di un punto :
Le gare con meno di quattro inscritti NON HANNO SENSO,
se questo concetto viene accettato allora si può cominciare a vedere come rendere possibile che questo si realizzi.
Ritengo che tutti non abbiano più dubbi che la rincorsa alla medaglia o coppa, se non c’è vera gara, sia addirittura svilente per chi la riceve e “offensiva” per tutti quelli che invece se la devono sudare.
Le premiazioni con uno o due atleti sul podio fanno quasi tristezza ed i sorrisi di chi riceve la medaglia se non sono di convenienza non possono che denotare un assoluta mancanza di spirito sportivo.
Viceversa sarebbe , a mio avviso, un simpatico pensiero se si potesse dare a tutti un attestato di partecipazione alla gara.
Un ulteriore aspetto che non può essere trascurato è quello economico che, se riferito alle società, riguarda la gestione del settore canottaggio, mentre , se riferito ai master, riguarda il budget che ciascuno pensa di destinare all’attività sportiva ; se quest’ultima viene privata della competitività diventa solo attività turistica ed allora lo sport del canottaggio potrebbe diventare uno sport per solo quelli che se lo possono permettere tradendo il vero spirito di questa disciplina che è stata sempre definita accessibile a tutti.
Alla luce del mio punto di vista non ritengo molto interessante affrontare i risultati del prova di fondo di S.Giorgio che ha visto su 18 gare ben 8 ( 44,44%) con non più di 3 equipaggi e del Meeting Internazionale degli Ordini Professionali che ha visto scendere in acqua una trentina di canottieri.
Dovendo parlare di questi due eventi probabilmente si dovrebbe parlare principalmente della eccellente organizzazione di San Giorgio e della ottima ospitalità offerta dalla Canottieri San Remo che proprio per questo meriterebbero gare ben più avvincenti.
Chiudendo queste mie considerazioni evidenzio infine che due aspetti vanno tenuti ben presenti affinchè una manifestazione abbia successo, il primo è che la relativa pubblicizzazione venga fatta con cura e con il dovuto anticipo, il secondo riguarda l’eccessivo numero di gare che spesso si sovrappongono o che per il tipo di inserimento nel calendario diventano interessanti solo per un numero ristretto di partecipanti.
Paolo Caracciolo di Brienza